Periodico sulle tendenze dell’Economia in Toscana

Bando ‘Filiera Smart’, apertura posticipata al 17 novembre

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Spostata al prossimo 17 novembre l’apertura del bando ‘Filiera Smart’, destinato a dare sostegno agli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese toscane puntando a favorire collaborazioni e alleanze. Il bando mette a disposizione circa 23 milioni di euro (incrementabili fino a 63) di risorse del Programma regionale Fesr 2021-27 e rientra nell’ambito di Giovanisì in quanto prevede premialità per progetti presentati ‍da almeno‍ un’impresa ‍a partecipazione‍ maggioritaria/titolarità ‍giovanile. Domande fino a esaurimento risorse.

Soddisfazione viene espressa dal presidente Eugenio Giani che considera il bando “come un tassello fondamentale della strategia regionale toscana per la transizione ecologica e digitale. Una misura di grande valore e fortemente attesa dal sistema produttivo toscano, nell’ottica di renderlo sempre più competitivo, resiliente e innovativo. Da sottolineare anche la valenza sul versante della sostenibilità ambientale, dell’occupazione, dell’innovazione. Insomma una leva cruciale per la costruzione della Toscana del domani”.

Il bando punta a sostenere e consolidare il rafforzamento competitivo delle filiere produttive strategiche toscane sostenendo progetti integrati di investimento che siano in grado di generare processi di trasformazione digitale, di trasformazione ecologica, occupazione qualificata, valore aggiunto condiviso tra i componenti della filiera, tutti realizzati mediante forme di cooperazione e collaborazione tra le imprese lungo la catena del valore della filiera.

Destinatari sono le micro, piccole e medie imprese e grandi imprese (Gi) in aggregazione appartenenti alla medesima filiera con personalità giuridica (Rete Soggetto, Consorzio, ecc) e senza personalità giuridica (rete contratto, RTI, ATI, ATS), costituite o da costituirsi entro 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell’avvenuta concessione del contributo. L’aggregazione deve avvenire tra minimo sei imprese (dieci se partecipa una Gi). Le Gi possono partecipare solo per investimenti in sviluppo sperimentale e per investimenti per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione in collaborazione con piccole e medie imprese.

Il progetto integrato di filiera deve prevedere un investimento compreso tra 1,5 e 10 milioni di euro.

 

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