CNA a Funaro e Vicini: cosa serve per un artigianato forte e una Firenze più città e meno vetrina
Una Casa delle Eccellenze dell’artigianato fiorentino è una delle proposte che CNA Firenze Metropolitana ha presentato alla sindaca Sara Funaro e all’assessore allo sviluppo economico, Jacopo Vicini, in visita nella sede dell’associazione per un confronto con il presidente Francesco Amerighi, il direttore generale Lorenzo Cei e una delegazione di imprenditori. Un luogo stabile, riconoscibile, aperto a cittadini e visitatori: esposizioni, vendita, dimostrazioni, formazione. Un presidio culturale, prima ancora che commerciale, capace di raccontare ciò che rende unico il saper fare fiorentino.
Nel confronto con la sindaca e l’assessore è emerso anche il tema del ritorno delle botteghe artigiane nel centro storico. Oggi cambiare la destinazione d’uso di un fondo per trasformarlo in laboratorio può costare fino a 15mila euro: una barriera che scoraggia molti e accelera la desertificazione di alcune aree centrali della città. CNA ha chiesto di alleggerire costi e procedure, così da riportare nei quartieri storici attività che ne hanno plasmato l’identità.
Accanto a questi temi, l’associazione ha illustrato le altre proposte su cui le imprese chiedono attenzione. Tra queste la questione dell’uso delle piazze per le manifestazioni straordinarie. Un impiego troppo frequente o poco regolato di questi spazi rischia infatti di penalizzare decoro e qualità. CNA ha proposto di elaborare un regolamento dedicato che assegni priorità alle associazioni di categoria nell’organizzazione degli eventi e introduca un decalogo di qualità per mercati, fiere e iniziative, fondato su autenticità, sostenibilità e coerenza con l’identità artigiana della città.
Sul piano produttivo, l’associazione ha richiamato l’attenzione sul ruolo delle aree manifatturiere metropolitane, decisive per trattenere imprese e competenze. Da qui la proposta di rafforzare e valorizzare le aree artigianali esistenti, a partire dall’ex PIP di via Livorno, dotandole di servizi condivisi per energia e rifiuti, collegamenti più efficaci con la logistica urbana e le principali direttrici di trasporto e prevedendo incentivi ai nuovi insediamenti.
Infine, la sicurezza. Le botteghe, con la loro presenza costante, rappresentano un presidio naturale nei quartieri. CNA ha chiesto di rilanciare i Comitati di Controllo di Vicinato, coinvolgendo imprese, cittadini e associazioni in una rete stabile di collaborazione civica e presidio sociale diffuso.
«Le nostre sono proposte concrete, nate dalle esigenze che le micro, piccole e medie imprese ci raccontano ogni giorno. Il punto è semplice: senza condizioni che permettano alle attività di lavorare, crescere e rimanere in città, Firenze rischia di trasformarsi in un luogo da guardare e ammirare, ma non da vivere. Sono questioni che attraversano la vita quotidiana delle imprese, che qui generano valore con il proprio lavoro. In questo percorso è fondamentale anche sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile, creando condizioni che favoriscano nuove aperture e assicurino il ricambio generazionale del nostro tessuto produttivo.», ha dichiarato il presidente Francesco Amerighi.
“Tutela e valorizzazione dell’artigianato sono al centro delle politiche dell’amministrazione. Parliamo di un pezzo qualificante dell’identità della nostra città, di un patrimonio di competenze, creatività e saper fare che dobbiamo riuscire a mantenere vivo e vitale. Ringrazio CNA Firenze Metropolitana per il momento di confronto, è proprio attraverso un’interlocuzione costante con categorie, imprese, artigiani, che possiamo costruire politiche efficaci e risposte coerenti con i bisogni reali di chi ogni giorno crea lavoro e porta qualità sul territorio. Continueremo a costruire percorsi condivisi, lo sviluppo e la crescita della nostra città passano anche dalla vitalità del mondo dell’artigianato e delle tante botteghe che animano piazze e strade fiorentine”, ha detto la sindaca Sara Funaro.
“Ringrazio CNA Firenze Metropolitana per il confronto di oggi e per il lavoro costante che porta avanti al fianco degli artigiani e delle micro e piccole imprese. Le proposte che ci sono state presentate vanno nella direzione che vogliamo perseguire: una Firenze che torna ad essere una città viva, produttiva, capace di valorizzare il suo saper fare e non soltanto una vetrina. L’idea di una Casa delle Eccellenze è molto interessante e si inserisce pienamente nella volontà della nostra amministrazione di restituire centralità all’artigianato, sia sotto il profilo economico che culturale. Così come è fondamentale il tema del ritorno delle botteghe nei quartieri storici: vogliamo lavorare per semplificare procedure e costi, perché le attività artigiane sono parte dell’identità più autentica di Firenze. Siamo impegnati a costruire un modello di sviluppo che tenga insieme attrattività e qualità della vita, tutelando chi produce valore sul territorio e rafforzando i presidi sociali nei quartieri. Il dialogo con le categorie economiche sarà un metodo costante del nostro lavoro”, ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico Jacopo Vicini.




