Presentata lunedì la quarta edizione del progetto promosso da Confindustria Toscana Nord «È di moda il mio futuro» per orientare gli studenti delle superiori ai nuovi lavori nel tessile, abbigliamento e calzature.
Cambia il metodo ma non l’obiettivo. Torna così anche quest’anno sfidando pandemia e restrizioni il progetto «E’ di moda il mio futuro» che per questa quarto anno si trasforma in una digital edition.
L’iniziativa è realizzata da Confindustria Toscana Nord su impulso della sezione Sistema Moda e ha l’obiettivo di orientare i giovani delle scuole superiori soprattutto, verso le professioni del tessile, dell’abbigliamento e del calzaturiero. Motivo questo, per cui è stato patrocinato e sostenuto anche dalla Provincia e dal Comune di Prato e dalla Provincia di Pistoia e dal Comune di Monsummano Terme, da sempre capofila del distretto calzaturiero. Il primo appuntamento sarà proprio con loro sabato 5 dicembre, con una videoconferenza in cui la psicologa Monica Torsellini fornirà consigli per effettuare la scelta della scuola nella massima serenità e senza pregiudizi; sempre i ragazzi della terza media sono invitati il sabato successivo, 12 dicembre, a conoscere le scuole di Prato e di Pistoia per la filiera della moda, incluso il meccanotessile.
L’istituto tecnico Buzzi e il professionale Marconi di Prato, i licei artistici Brunelleschi di Montemurlo e Petrocchi di Pistoia, l’istituto professionale Sismondi-Pacinotti di Pescia si presenteranno attraverso dei video che consentiranno di visitare virtualmente gli ambienti scolastici, con testimonianze di docenti e studenti «Intendiamo in primo luogo dare un segnale di fiducia nel futuro del settore – spiega il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti – e nella sua piena ripresa, in cui crediamo con la massima convinzione.
Fare oggi orientamento dei giovani verso le professioni del mondo della moda è una necessità reale e concreta: i giovani che effettuano ora le loro scelte scolastiche si affacceranno sul mondo del lavoro fra tre, cinque anni, o anche di più. E’ importante che la situazione attuale, molto difficile per quasi tutti i settori manifatturieri e in particolare per la moda, sia percepita per quello che è, cioè contingente, legata a una situazione sanitaria eccezionale di cui si comincia a intravedere la fine».
La previsione, secondo quanto emerso alla illustrazione del progetto a cui hanno partecipato anche, tra gli altri, il presidente di Assocalzature Rodolfo Checcucci, Roberta Pecci per il distretto moda, il sindaco di Prato Matteo Biffoni e il vice sindaco di Monsummano Terme Elena Sinimberghi, il presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo e Milena Guerrini per la GiGroup partner del progetto, è che moda in tutte le sue declinazioni conoscerà una forte ripresa, anche se forse con caratteristiche diverse al pre-covid. A quel punto saranno necessarie delle competenze. Secondo quanto emerso dagli specialisti del settore infatti serviranno figure professionali tradizionali e meno laureati. Tra queste periti chimici e tessili, i dispositori tessili, gli esperti nel controllo qualità, questi ultimi sia nel tessile che nella confezione, dove sono ricercati anche grafici e modellisti cad, figura questa utilissima anche nel settore calzaturiero dove è necessario un ricambio generazionale. «Crediamo in questo progetto – ha chiuso Sarti – perché l’orientamento non porta occupazione, ma opportunità».

