Pressione fiscale in Toscana: lieve calo nel 2024, ma forti divari tra territori. Le imprese hanno così lavorato “per il fisco” fino al 9 luglio
Nel 2024 la pressione fiscale sulle imprese personali ha registrato un lieve calo a livello nazionale, scendendo dal 52,8% al 52,3%. Le imprese hanno così lavorato “per il fisco” fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dall’Osservatorio CNA “Comune che vai fisco che trovi”, giunto alla settima edizione, che fotografa in dettaglio il peso complessivo delle imposte e dei contributi su un’impresa tipo rappresentativa.
Il rapporto mette in evidenza come, accanto al calo medio, persistano divari significativi tra i territori. In particolare, il livello di tassazione risulta più elevato nelle province con minore efficienza nella gestione dei servizi e della fiscalità locale. In media, il Nord Italia registra pressioni fiscali più contenute rispetto al Mezzogiorno. La differenza tra i territori si conferma di 11 punti percentuali, in linea con il 2023.
Il quadro toscano: Arezzo la più “leggera”, Livorno la più “pesante”
In Toscana, la provincia con la pressione fiscale più bassa è Arezzo, dove il Total Tax Rate (TTR) si attesta al 49,8%, corrispondente al nono posto nazionale. Qui le imprese hanno concluso di lavorare per il fisco il 30 giugno, quasi un mese prima rispetto a Livorno, che con un TTR del 56,1% (110ª posizione nazionale) ha visto scattare il “tax free day” soltanto il 23 luglio.
Nelle altre province i dati oscillano tra il 50,9% di Massa (27° posto nazionale) e il 52,9% di Carrara (81°), passando per Siena (51%), Grosseto e Prato (51,4%), Lucca (51,8%), Pisa (52%), Pistoia (52,2%). Firenze si colloca in una delle posizioni meno favorevoli, con un TTR del 54,4% e “giorno libero dalle tasse” il 17 luglio, al 97° posto nazionale.
«Tra Arezzo e Livorno ci sono quasi tre settimane di differenza per il tax free day – sottolinea Luca Tonini, presidente di CNA Toscana –. Questo significa che un imprenditore è più o meno penalizzato a seconda della provincia in cui opera. Non è più accettabile: servono regole uniformi e un fisco più leggero, semplice ed equo».
Firenze: pressione tra le più alte dei capoluoghi di regione
Il caso di Firenze evidenzia come la combinazione tra alti valori catastali e peso delle imposte locali contribuisca a un TTR del 54,4%, uno dei più alti tra i capoluoghi di regione, in linea con Napoli (54,9%) e Bologna (56%). Nel dettaglio, a Firenze il carico fiscale si distribuisce tra 34,2% di erario e contributi IVS, 0,9% tasse regionali e 19,3% tributi comunali.
I dati, pur restando gravosi, segnano un miglioramento: la pressione è scesa dello 0,5% rispetto al 2023 e del 7,9% rispetto al 2019.
«L’analisi dell’Osservatorio evidenzia un lieve calo, ma la tassazione resta un ostacolo allo sviluppo – osserva Francesco Amerighi, presidente di CNA Firenze Metropolitana –. Chiediamo un sistema tributario più snello e stabile, con meno burocrazia e maggior equità».
Lorenzo Cei, direttore generale dell’associazione, ribadisce la necessità di «una riforma completa, capace di dare stabilità normativa ed evitare continue modifiche che alimentano incertezza».
Empoli: dato migliore della media nazionale
Decisamente più favorevole il quadro a Empoli, dove la pressione fiscale si attesta al 50,6%, inferiore sia alla media nazionale (52,3%) sia al dato fiorentino (54,4%). Qui le imprese hanno “lavorato per il fisco” fino al 3 luglio, per un totale di 185 giorni, 14 in meno rispetto a Firenze.
A livello di ripartizione, a Empoli il 38,4% del TTR è costituito da erario e contributi IVS, l’1% da tasse regionali e l’11,2% da tributi comunali. Anche in questo caso si registra un miglioramento: -0,5% rispetto al 2023 e -7,4% rispetto al 2019.
«Rispetto al dato nazionale e a quello fiorentino la situazione è leggermente più favorevole, ma resta l’urgenza di un alleggerimento complessivo del carico tributario – commenta Andrea Panchetti, presidente di CNA Empolese Valdelsa –. Un fisco più semplice e sostenibile è la condizione per liberare energie e risorse a beneficio delle imprese e del territorio».
📌 Fonte: Osservatorio CNA “Comune che vai fisco che trovi”, VII edizione