Sostenibilità, performance, recupero delle risorse: dalle analisi in laboratorio a quelle sull’intero processo aziendale, ecco la forza di un gruppo imprenditoriale pisano a supporto delle aziende
Ormai non solo tecnologie e sistemi di misurazione, ma anche processi e progetti che valorizzano il Made in Italy dietro al supporto di una realtà, a servizio di aziende ed enti del territorio, che dal 1989 sta facendo la differenza. A determinare quest’evoluzione, dietro ad Archa Srl con sede nel Pisano − oggi ripartita in Archa, Techa e Archademy −, realtà imprenditoriali e formative che concorrono nel percorso verso il successo delle aziende − senza dubbio un panorama variegato e sempre più legato all’ottimizzazione dello sviluppo di imprese in chiave sostenibile.
Attivi in campo tecnologico, dall’analisi dei dati si arriva così alla messa a punto di algoritmi che riescono a decifrare anche situazioni complesse, giungendo infine a misurare sia l’efficienza del processo che il suo impatto ambientale.
Se, infatti, proprio la sostenibilità è la ragione dietro la quale si innesta un circuito virtuoso (capace di riconfigurare molti processi e renderli persino virtuosi e produttivi), è anche vero che occorre strutturare le scelte di questi flussi di lavoro, analizzarli per cogliere nelle loro fasi anche nuove potenzialità.

«Al momento abbiamo circa 20 progetti in corso – ci spiega Fabrizia Turchi, BDM di Archa − tutti finanziati dalla Comunità Europea o dal Ministero del Made in Italy o dalle Regioni. Siamo un’azienda che vuole dimostrare ai propri clienti come l’innovazione possa diventare business; con l’innovazione si cresce ed è proprio per questo che anche noi, infatti, siamo a nostra volta parte di altri progetti… È un modus operandi che dà luogo a spin off interessanti».
L’insegnamento della ricerca, del resto, è sempre stato questo: procedere per analisi e cogliere punti chiave come nuovi inizi. «Accompagniamo le aziende in tutto quello che è innovazione tecnologica − conferma il BDM della società −, dal laboratorio che riesce ad analizzare singoli aspetti a quel che dobbiamo misurare o monitorare su interi cicli, tutto in base a test e prove che danno poi dei risultati da cui partire».
Da un lato le esigenze aziendali, dall’altra le competenze della ricerca e dello sviluppo presso attività anche pubbliche: una sinergia che produce, poi, i suoi effetti. «In questo processo, siamo un po’ i catalizzatori di varie realtà e facciamo da trait d’union tra le aziende e le università, dall’ambito locale − come la Scuola Superiore Sant’Anna, la Normale di Pisa, ecc. – a quello nazionale o internazionale − come l’Università della Calabria, l’Università dell’Aquila o il CERN −, in un mondo che chiede competenze in vari ambiti e che ci spinge anche a collaborazioni con altri centri di ricerca, partner ormai di nostri progetti».
Ugualmente, il “sapersi muovere” attraverso risorse spesso disponibili, ma non sempre accessibili, è un supporto necessario per le aziende in questo percorso: «Abbiamo un expertise specifico nella finanza agevolata. Trattando di ricerca e sviluppo – continua Turchi – ci sono fondi che siamo in grado di gestire per la progettualità di realtà complesse, con la redazione e la gestione dell’accesso al bando stesso».
E per guidare l’evoluzione di questo supporto in un’ottica lungimirante, c’è stata anche l’idea di una academy : Archademy, anzi, ossia lo sviluppo di un percorso formativo per le aziende affinché ogni processo per esse ottimizzato sia una case history da cui partire, ogni necessità si trasformi in un’opportunità di approfondimento utile e condivisa per ottimizzare i processi in ogni settore.