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Firenze, boom edilizia ma spinta in esaurimento

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A Firenze boom dell’edilizia, ma è in esaurimento la spinta del Pnrr, delle stazioni appaltanti pubbliche e dei bonus

L’allarme di Marco Carletti (segretario generale Fillea Cgil Firenze): “Senza programmazione e una politica industriale orientata al sociale si rischia una frenata del settore, mentre cresce l’emergenza abitativa: serve un piano sociale straordinario per la casa e per l’edilizia pubblica. Il Governo assuma una strategia chiara: più case, meno bombe”

L’intero territorio dell’area metropolitana di Firenze vive da oltre cinque anni una fase di crescita nel settore delle costruzioni: dagli oltre 12.000 addetti del 2020 si è passati agli oltre 18.000 del 2024, con un aumento del 35,45%. Un risultato frutto della programmazione delle stazioni appaltanti pubbliche (la terza corsia della A1 Firenze Sud – Reggello; la realizzazione della tramvia; il sottopasso ferroviario Av e la costruzione della stazione Foster) e del forte impulso dei cantieri legati al Pnrr, che ha generato investimenti per oltre 150 milioni di euro destinati alla coesione sociale, l’efficienza energetica e alla riqualificazione urbana. Al momento tutto gira, ma tra poco, esaurita anche la spinta dei vari bonus (110%, mobili, facciate, finestre), in assenza di una vera programmazione, considerando che i tempi di cantierizzazione in Italia superano i 5 anni, cosa faremo? Dietro i numeri positivi si nasconde un quadro complesso. Il segretario generale di Fillea CGIL Firenze Marco Carletti lancia l’allarme : “Esaurita la spinta dei bonus edilizi e delle grandi opere pubbliche, senza una vera programmazione di lungo periodo e una politica industriale capace di mettere al centro l’uomo e l’ambiente, rischiamo di trovarci presto con un settore in frenata e in difficoltà”

Non si può ignorare il fatto che, nel territorio fiorentino, il tasso di disoccupazione supera il 23%, mentre il reddito medio imponibile IRPEF si ferma sotto i 24.000 euro annui. A fronte di salari stagnanti, il costo delle abitazioni è diventato insostenibile: oltre 6.000 €/mq nel centro di Firenze e tra 3.300 e 3.800 €/mq nelle aree periferiche. Gli affitti hanno raggiunto i 20 €/mq al mese, equivalenti a 1.000 euro per un appartamento di 50 mq, mentre molti lavoratori e pensionati faticano ad arrivare a fine mese. Questa non è più una città per i giovani e per le famiglie di estrazione popolare. Oltre il 12% delle famiglie richiede il contributo al canone di locazione. In un mondo del lavoro sempre più precarizzato e con bassi salari, si capisce perché i mutui calino in numero ma crescano in valore. Nel triennio 2022-2024 poi si sono registrati in provincia di Firenze oltre 2.700 sfratti disposti all’anno. Sottolinea Carletti: “In questo contesto, una proposta facilita-sfratti come quella avanzata da Fdi, – tra i firmatari c’è anche il senatore fiorentino Paolo Marcheschi – sarebbe una misura devastante per migliaia di famiglie”.

“Data questa situazione, è necessario – afferma Carletti – avviare un piano sociale straordinario per la casa, rivolto a tutti, non solo ai giovani, che rimetta al centro la coesione sociale e la dignità dell’abitare. Un piano che risponda ai bisogni reali di una popolazione sempre più anziana, e che promuova una vera rigenerazione urbana, sociale e ambientale”.

Tra le priorità individuate per la Città Metropolitana di Firenze: recuperare e rigenerare il patrimonio pubblico fatiscente e gli ERP fiorentini; sostituire il modello del social housing con edilizia pubblica e sociale; riqualificare le aree degradate prima di costruire nuove abitazioni; realizzare servizi e spazi collettivi nei quartieri sprovvisti; incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica; migliorare la sicurezza e l’efficienza energetica del patrimonio abitativo; costruire residenze universitarie pubbliche; restituire la città Unesco ai cittadini.

“La casa è un diritto sociale fondamentale, sancito dalla Costituzione e riconosciuto dalla Corte costituzionale – conclude Carletti -. Non può essere lasciata alle logiche del mercato. Per questo chiediamo con forza al Governo di assumere una strategia chiara: più case, meno bombe ”. Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze

 

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