Per il Gruppo Colle lo studio, la ricerca, la sperimentazione sono fondamentali. Il laboratorio è il cuore pulsante dell’azienda.
«Non ci sarebbe la produzione se non ci fosse, prima, lo studio in laboratorio – spiegano Matteo e Alessia – È li che studiamo il colore, che vediamo il risultato che darà quella ricetta su quella determinata fibra. Abbiamo un archivio che per noi è oro, ma ogni lavorazione è a sé stante. “Vorrei questo colore”, mi dice il cliente magari facendomi vedere un foglietto. E noi lo studiamo sulla fibra richiesta. Abbiamo un sistema di color matching correlato da uno spettrofotometro di ultima generazione che ci aiuta a trasformare i colori in numeri, aiutandoci a risolvere anche varie problematiche come i difetti da metameria (la differenze di visione del colore sotto vari tipi di luce).
Con questo sistema siamo in grado di partire, ma poi serve l’esperienza, la professionalità per arrivare al colore richiesto. Quando vedi sull’etichetta su un capo con scritto 30% lana, 70% viscosa non hai un golf bicolore. Sta a noi far sì che le due fibre siano dello stesso colore. Noi siamo il nostro laboratorio. Esistiamo, stiamo sul mercato soprattutto perché facciamo ricerca e sviluppo».

Una figura essenziale all’interno del processo produttivo è quella del chimico tintore. Che fa?
«È il tecnico che partendo dalle percentuali che gli dà lo spettrofotometro trova il colore che più si avvicina al campione. Purtroppo è una figura che abbiamo sempre più difficoltà a trovare, già è difficile trovare un filatore, un cardatore, figurasi un chimico tintore.
Anche perché il nostro mondo è particolare.
Sino al 2010 al Buzzi (il liceo pratese specializzato per il tessile nda) c’era l’indirizzo “chimico tintore”, oggi ormai dimenticato, come se non fosse più necessario».
Da qui l’esigenza dell’azienda di formare i propri tecnici, possono essere laureati in chimica oppure diplomati al Buzzi, quindi con una buona base di partenza, che però vanno formati.
Ma com’è nato il gruppo Colle?
«Da un’idea di tre imprenditori. Due sono i nostri padri, il terzo non ha al momento figli in azienda.
Tutto ha inizio nel 1998, quando i nostri padri, concorrenti tra loro, si sono ritrovati a dover collaborare per mandare avanti le aziende. Iniziarono con gli acquisti congiunti dei prodotti, così da efficientare gli acquisti. Una necessità che si è poi trasformata in un’opportunità, perché collaborando potevano fare sinergie anche in altri ambiti, potendo anche gestire al meglio la clientela. Quello che è sorprendente per il periodo e anche per il territorio è che tutti e tre si erano resi conto che la dimensione era il problema.
Pur provenendo da esperienze diverse, uno era un tecnico, un altro curava la parte finanziaria della sua azienda, il terzo più commerciale, si sono resi conto che collaborare era l’idea vincente. Anche perché erano, e siamo, terzisti. Non andiamo sul mercato, non vendiamo, trasformiamo quello che altri vendono. Per farlo bene dobbiamo sempre essere al passo con i tempi, avere tante informazioni.
Dobbiamo essere aggiornati sulle tecniche di tintura, sui prodotti, sulle nuove tecnologie, con un occhio sempre attento all’ambiente. Tingere la materia prima tessile non è semplice e l’aver capito che l’unione fa la forza è stato un passo importante che hanno fatto i nostri genitori».
Quando Alessia e Matteo hanno deciso di entrare in azienda, incontrasi e collaborare “è stato naturale” dicono.
Hanno ereditato un’importante know how, quello dei loro padri, di cui indubbiamente hanno fatto tesoro, ciò non di meno l’azienda ha avvertito il cambio generazionale.
Come si è connotato questo passaggio?
«La parola magica è diversificazione del prodotto. Lavoriamo per un settore tessile di medio e alto livello ma né io, né Matteo indossiamo pantaloni di marca. La realtà è questa.
Quindi diversificare. Questo è stato il nostro apporto all’azienda. Abbiamo investito, inoltre, nelle energie rinnovabili, consapevoli che sono il futuro.
Abbiamo costruito, insieme, ad una delle società del gruppo, una centrale idroelettrica che alimenta una parte dell’azienda. Facciamo brokeraggio assicurativo. Stiamo inziando la vendita on-line di accessori di lusso, come profumi per ambiente e stole. Insomma, diversificare è fondamentale. Non possiamo più pensare, poi, di vivere in un mondo dove l’ambiente non sia al centro della nostra attenzione.
Cerchiamo ogni giorno di ridurre gli sprechi ed efficientare i nostri processi produttivi. Per crescere si deve investire, e per investire è fondamentale collaborare con tutti gli attori del distretto. La lezione che ci hanno insegnato i nostri padri: l’unione fa la forza, e nel mercato di oggi, la dimensione fa la differenza per avere la capacità di investire nel futuro».
