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Bettazzi ancora alla guida del CNA Toscana Centro: “Le PMI stanno trainando la ripresa, ora tocca alle amministrazioni”

Sarà Claudio Bettazzi a guidare nel prossimo biennio Cna Toscana Centro, che ha raggiunto la quota di oltre 25.000 associati, tra imprenditori, cittadini e pensionati. A decretare la riconferma del Presidente sono stati oltre 140 componenti l’assemblea elettiva Cna, riunita venerdì scorso a Montecatini, per sancire il ricambio del gruppo dirigente chiamato a disegnare il futuro di una Cna che è prima in Toscana e ai primi posti in ambito nazionale. Un forte rinnovamento ha caratterizzato le elezioni dell’organizzazione – con un tasso di ricambio pari al 39% – e oggi Cna è guidata da imprenditori con una media di 54 anni di età, di cui il 15% sotto i 40 anni, tra i quali si annovera anche un componente di 23 anni.

La squadra di presidenza che affiancherà Bettazzi in questo nuovo mandato sarà composta da 6 imprenditori e professionisti di lunga esperienza nello sviluppo delle progettualità e delle politiche attive che Cna intende portare avanti verso le imprese e le istituzioni. Ne faranno parte Nara Bocini (titolare di Samarreda), Francesco Viti (Lavanderia Tris), Leonardo Fabbri (titolare dell’azienda Elfi), Massimiliano Peri (titolare dell’omonima impresa di acconciatura), Emiliano Melani (libero professionista) e Andrea Venturi (consulente energetico). Accanto a loro lavoreranno tre invitati permanenti alla Presidenza: Elena Calabria, Leandro Vannucci e Massimo Iozzelli.

Claudio Bettazzi Cna Toscana Centro
Claudio Bettazzi – Cna Toscana Centro

Il Presidente neoeletto Claudio Bettazzi ha tenuto a sottolineare “Gli ultimi due anni sono stati durissimi per le imprese e non siamo ancora fuori da una crisi che ha trasformato la società, l’economia, le relazioni, l’organizzazione del lavoro. Anche noi dobbiamo modificare le strategie per rappresentare al meglio e a ogni livello gli interessi di aziende, cittadini e pensionati, per rafforzare le competenze interne e introdurre servizi innovativi ad hoc per i nostri imprenditori che danno lavoro a oltre 10.000 addetti e operano nell’artigianato (76%), nel commercio (12%), nell’industria e come professionisti (12%). Le nostre imprese agiscono su liberi mercati, senza tutele o sostegni, rischiano in prima persona e si reinventano, salvaguardando occupazione e ampliando fette di mercato. A loro Cna si rivolge con grande senso di responsabilità, lavorando in squadra, e le amministrazioni tutte – dalla Valdibisenzio a Valdinievole, Montagna p.se e oltre i confini di Firenze – devono creare un contesto favorevole per fare impresa. Come? Le nostre richieste sono chiare. Per consolidare la ripresa, le amministrazioni dovranno essere veloci e concrete per acquisire la maggior parte delle risorse provenienti dal PNRR, e supportare così con azioni strutturali le imprese del nostro sistema economico. Abbiamo necessità di un contenimento della tassazione locale: rimodulazione aliquote Imu, il piano rifiuti regionale, la tariffazione puntuale della Tari, l’esenzione della Cosap, l’utilizzo del recupero dell’evasione per sgravare i contribuenti. Inoltre ci aspettiamo sostegno dal sistema bancario, le tanto annunciate riforme fiscali e di sburocratizzazione, la riforma degli appalti pubblici, la trasformazione dei bonus edilizi, detrazioni fiscali, superbonus, in misure strutturali e non condizionate, sempre all’ultimo minuto, dalle disponibilità dei bilanci”.

“Dopo un periodo di stagnazione  – ha concluso Bettazzi – negli ultimi mesi i dati camerali confermano una ripresa della produzione industriale e le esportazioni mostrano un recupero del terreno perso per la pandemia. Ciò vale anche per l’occupazione visto che il 34% di imprenditori pratesi intervistati e il 22% di quelli pistoiesi prevede assunzioni, con contratti a tempo indeterminato o apprendistato, e questo è un dato positivo che conforta e su cui dobbiamo costruire le prossime strategie. Un altro indicatore interessante viene poi dall’ultima indagine di CNA nazionale, su dati Istat, che ha confermato come il sistema manifatturiero italiano – con oltre 380mila imprese attive, giuridicamente organizzate come imprese artigiane nel 63,8% dei casi e capaci di produrre un export complessivo pari al 15,8% del totale nazionale – stia spronando la ripresa e rappresenti un patrimonio fondamentale di quote di mercato che consentono all’Italia di posizionarsi al secondo posto tra le grandi economie europee, subito dopo la Germania”.

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