Periodico sulle tendenze dell’Economia in Toscana

Sostenibilità, management e tecnologie del sistema alimentare: l’offerta formativa degli atenei toscani

Dal management e marketing delle imprese vitivinicole all’innovazione sostenibile in viticoltura ed enologia, passando per agribusiness, scienze e tecnologie delle produzioni animali e gastronomia mediterranea. Sono solo alcune delle numerose possibilità che si prospettano per chi, in Toscana, decida di fare dell’agroalimentare il fulcro della propria scelta accademica.

Le 32 opzioni messe sul tavolo dagli atenei di Pisa, Firenze e Siena coprono tutti i livelli di formazione universitaria: dalla laurea triennale fino al dottorato di ricerca.

Si tratta di due corsi di laurea magistrali. Il primo fa capo alla Scuola di Agraria dell’Università degli studi di Firenze e si pone l’obiettivo di formare la figura di un biotecnologo che sia capace di comprendere i complessi processi legati ai cambiamenti climatici e di gestire e sviluppare attività agrarie ed industriali ecosostenibili.

Il secondo è un corso di laurea inter-ateneo tra l’Università di Pisa e quella di Firenze il cui obiettivo dichiarato è quello di formare dei professionisti che siano in grado di svolgere “attività complesse di pianificazione, gestione, controllo e coordinamento nell’ambito dell’intera filiera vitivinicola in un’ottica di sostenibilità e tutela dell’ambiente impiegando consapevolmente rigorosi metodi scientifici e strumenti di lavoro innovativi”.

La vocazione green ha fatto presa anche sull’offerta formativa post-laurea e si è tradotta nell’attivazione, all’ombra della torre pendente, di un master di secondo livello su sviluppo sostenibile e cambiamento climatico che tratta, tra le altre cose, anche il tema della sostenibilità dei sistemi alimentari, oltre a quello della riduzione di emissioni GHG (Greenhouse Gases ndr) di origine agricola. Una certa attenzione viene inoltre dedicata al tema della cosiddetta “agricoltura 4.0” (hyperspectral plant phenotyping, remote sensing, precision farming).

Chiudono il cerchio del filone sostenibilità, due dottorati di ricerca: quello in Gestione sostenibile delle risorse agrarie, forestali e alimentari, incardinato nel Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari ambientali e forestali (Firenze), e quello denominato “Phd programme in agriculture, food and environment”, attivato dall’ateneo pisano.

Interessanti anche i percorsi che si pongono all’incrocio tra le discipline economiche e il mondo della ristorazione e dell’enologia. Nel capoluogo, questa fusione si è tradotta nel master di primo livello in Management e Marketing delle imprese vitivinicole, il primo corso di alta formazione post laurea attivato in Italia in questo ambito. 

A Pisa un altro corso che sembra incarnare lo stesso spirito – guardando però al mondo alimentare in senso lato – è il master di primo livello in food quality management and communication. Due i percorsi previsti nell’ambito del master: uno per Food Manager e l’altro per Executive Manager della Ristorazione.

Nell’ordine, i due indirizzi sono pensati per formare profili professionali altamente qualificati in grado di “gestire in modo integrato gli aspetti gestionali dell’area food come qualità, sicurezza, innovazione, comunicazione e sostenibilità” e per dare le nozioni gestionali capaci per affermarsi nel mondo della ristorazione “dal concept al business model, dalla promozione tradizionale al delivery”.

Infine, un cenno ad una delle new entry dell’offerta formativa in ambito enogastronomico. Si tratta di un master di primo livello, recentemente lanciato dall’ateneo fiorentino, pensato per formare degli esperti della seconda bevanda più diffusa al mondo: il caffè. Il corso, a numero chiuso, spazia dalla coltivazione e lavorazione dei chicchi alle sue caratteristiche chimico-fisiche e nutrizionali. Gli studenti del master avranno l’opportunità di approfondire anche i modi in cui può essere preparato e somministrato il caffè, le tendenze che animano attualmente il settore e gli aspetti relativi al marketing.

 «Il nuovo professionista del settore – ha detto il coordinatore del master Francesco Garbati Pegna – dovrebbe conoscere il mondo del caffè in tutti i suoi aspetti, avere una visione cosmopolita ed essere sempre aggiornato sulle nuove tendenze e sulle specificità produttive. La prima parte della filiera si riflette, infatti, fortemente sulle caratteristiche del prodotto finale».

Veronica Potenza

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